giovedì 2 dicembre 2010

NEVICA, GOVERNO LADRO

Nevica governo ladro.

E il prossimo che dice che la neve è bella/romantica lo faccio guidare per i 40 km di straduccole di montagna fino al mio ufficio.

Poi vediamo se non tira giù tutti i santi del calendario anche lui, compresi quelli impronunciabili da almanacco del giorno.
Santa Eulalia e San Acario, pace all’anima loro.

Siccome sono montanara DOC stamattina sono partita preparata: guanto omino Michelin, battipanni (per pulire il tettuccio stasera…non ho trovato uno spazzettone va bene?? ) e catene nuove di pacca. Talmente nuove che la confezione è ermeticamente sigillata ed è un mistero se calzino alle mie ruote…che comunque non è il problema principale, il problema principale è che non ho assolutamente alba di come si montano delle catene. Sono due anni che devo fare la prova generale con l’insegnante di sostegno in garage, all’asciutto, al caldo, e in rilassatezza. Ovviamente non l’ho mai fatta quindi figuriamoci se posso provarci in una tormenta di neve, accovacciata nella melma, con i geloni alle mie nobili mani e un livello di isteria che solo una donna può capire.

Altro che “obbligo di catene a bordo”… nella maggior parte dei casi, ammettiamolo, ci vorrebbe anche l’ “obbligo di montatore di catene a bordo”, se no lucide e incellophanate nel bagagliaio non è che risolvano molto la situazione. Nel dubbio ho dovuto mettere da parte l’ultimo straccetto di orgoglio e chiamare il papi per sapere ALMENO su quali ruote devo mettere le catene.

Lui mi ha risposto con aria rassegnata-esasperata facendomi saggiamente notare che tanto non le so mettere.

Ok, ma se devo fare la figura di chiedere aiuto al primo passante, facciamola di medie dimensioni, non di dimensioni galattiche, non sapendo nemmeno quali sono le ruote motrici della mia scintillante macchina nuova. No?

Che poi col culo che ho ne trovo uno tipo quello dell’unico incidentuolo della mia carriera automobilistica, 40 anni e chiamare il papino per compilare una constatazione amichevole
...
...
peggio di me.

Quasi.

Non ci sono più gli uomini di una volta.
Le donne invece sono rimaste le solite svampite di sempre.

A parte quella figa imperiale della mia collega che di catene ha montato le sue e quelle di un trevigiano alticcio in un’unica manche. Voto 10 e lode per lei.

Se era per me io e il trevigiano aspettavamo il disgelo sorseggiando del prosecco.

Insomma stamattina parto di buona lena e scopro

1) Che come al solito una nevicata in un comune montano si trasforma in tempo di record in una calamità naturale, INGESTIBILE.

2) Che dovrò fare 40 km in prima e seconda. Terza se proprio voglio provare un brivido in rettilineo.

Non ho nemmeno acceso la radio per concentrarmi meglio. In compenso ho guidato con i gomiti perché non mi so soffiare il naso con una mano sola e ho parlato al cellulare per chiedere a mio padre delle suddette catene.

Ero talmente annoiata che mi sono persa in fantasie fissando il camioncino davanti a me. Aveva sul portellone una famosa pubblicità di patatine con degli sciatori che sorridenti cercavano di raccontarmi che le patatine sono amiche dello sport.

Come no.

Cioè, volete farmi credere che voi, macho-men e wonder-women con quelle coscione di marmo inguantate in strette tutine di lycra, vi strafogate di cornetti di formaggio e chips alla paprica?!

Non so perché, ma la cosa non mi convince.

Sarà che quando giocavo, o ci provavo, in una categoria dignitosa, il regime alimentare dell’atleta consisteva in pasta al pomodoro, grana e prosciutto crudo. Stop.

Se la dieta ideale fosse stata a base di Amica Chips a quest’ora sarei in nazionale

E invece niente, nel momento di massima austerity prima delle partite ci propinavano yogurt magro.

Yogurt magro?? Se io mangio uno yogurt magro, caro il mio guru, stramazzo al suolo dopo 7 secondi di allegri balzelli a rete. Passi che magari i miei panini imbottiti erano un tantino esagerati, ma che fine a fatto la giudiziosa aurea mediocritas?

Comunque mi fidavo molto di più di Rocco, quando diceva che lui di patatine se ne intende…era più realistico degli sciatori, non so, ti toccava accettare l’evidenza.

Ad Agordo ci sono arrivata senza intoppi, anche perché inseguivo la gigantografia di una Dixi: ero trainata dal furgoncino come un cane antidroga del nucleo cinofili da un immenso panetto di hashish.

Dunque, il parcheggio della mia azienda è un distesa di auto selvaggiamente posteggiate, non se ne vede la fine, e soprattutto, se ti ci avventuri nelle viscere, non è detto che poi riuscirai ad uscirne.
Immaginiamo insieme questa celestiale visione ricoperta di centimetri e centimetri di candido sofficiume.
Ora immaginiamo che io esca alle 20.00, unica dello stabilimento quando nessuno sarà li con me ad aiutarmi a spingere la macchina in caso di bisogno o almeno a darmi un supporto psicologico.

Immaginato? Bene, è la tragica realtà.

Conscia di ciò mi sono armata del mio miglior sorriso da ciuchino di Shrek e mi sono avvicinata alla portineria cercando di impietosire il portinaio con la mia triste storia per guadagnare un posto nel parcheggio interno.

Sguardo beffardo e risposta negativa.

Alla mia minaccia di tornare in cerca di lui per spingere la macchina alle 8 grasse risate e “vieni pure tanto io non sarò qui”.

Hai vinto una battaglia, non la guerra, stronzo portinaio.

Prima o poi lascerai i fari accesi e ci troveremo alle 8 nel parcheggio.

Alla resa dei conti.

WELCOME BACK GIANMARIA!!

Di tempo ne è passato tanto ma il mondo di Mil non è che sia cambiato molto…è quasi ora di far tintinnare di nuovo le jingle-bells, il baby doll di raso lilla ha ancora l’etichetta, il micro palle ha le palle sempre più microscopiche e raggrinzite come dei mirtilli secchi, gli stregatti hanno svangato a forza di scomparire e ricomparire, oramai lampeggiano come i neon rotti dei bagni degli autogrill.

Però in effetti sono accaduti numerosi episodi degni di post…

-Lo spirito ribelle che spatrucciava la sua arte sui muri di provincia e dintorni è tornato dopo una decina d’anni passando di diritto dalla categoria Copperfield alla categoria Stregatti. Un salto di qualità.

-Anche il re degli Stregatti è tornato ed è già sparito di nuovo secondo copione. Io lo ho ignorato, dimostrando che Siddharta era un pivellino della pace interiore. Vorrei solo rompergli quei bei dentoni scintillanti con una mazza chiodata. Ma questo non è necessario che il Buddha lo venga a sapere.

-Qualche giorno dopo aver scritto il post sui romanzi, mi è capitato tra capo e collo un week end degno di romanzo. Nessun vulcano Eyjafjallajkull naturalmente, ma fughe alla Lupin III da appartamenti sconosciuti, broccolamenti a destra e a manca, scarpe di sconosciuti fuori dalla tenda e asili politici nella tenda vicina, infruttuose ricerche in una spiaggia affollata per identificare uomini da cui si è fuggiti la notte precedente complici le tenebre e i Long Island, pischelli contesi per un piercing e una felpa col cappuccio… un week end di pallavolo in cui si è visto veramente di tutto, tranne una partita di pallavolo.

-Ho giurato che mai avrei perso la mia dignità per un uomo e il giorno dopo mi sono presentata con il completino da assalto e una buona dose di sfacciataggine alla sua porta (dell’uomo per cui MAI avrei perso la mia dignità)

-Ho detto al mio capo che la sua espressione “ha la capacità irritarmi incredibilmente”. Mi è scappato, in un eccesso di sincerità in riunione plenaria. D’altra parte il mio contratto scade tra due mesi quindi mi posso permettere queste gaffes diplomatiche…

-Ho comprato il divano per la mia casa, essendo la mia casa completamente vuota.

Lo ho comprato ad agosto, è stato amore a prima vista ed era un affarone… ora siamo a novembre inoltrato, le Havaianas hanno lasciato il posto agli stivali pelosi, il sole alla pioggia e al gelo, le fragole alle castagne, e l’affarone non è ancora arrivato…

Pare che la catena di negozi sia un habitué di “Mi manda Rai tre" Ospite fisso tipo Paolo Fox ai Fatti Vostro

Mio padre mi aveva avvisata, ma io accecata dal colpo di fulmine non ho sentito ragioni, ho persino litigato con il commesso che non mi voleva vendere il tavolino che era evidentemente il MIO tavolino. Mai visto un venditore che pur di non venderti un pezzo ti dice “piuttosto aspetta e vedi come fai gli altri mobili…”

No, superminchione, io VOGLIO questo tavolino, e ora è diventata una questione di principio, e lo voglio proprio perché TU, esperto di design del CEPU dici che non ci sta bene, e TU hai appena affermato orgoglioso di avere un salotto arancione e viola, quindi io deduco che se questo tavolino fa cacare a te deve essere per forza il massimo dello stile, un pezzo di design.

-Sono partita per il Messico…e sono tornata sana e salva. Ho viaggiato in business come i veri, con indosso delle Converse e una felpona col cappuccio…temevo mi chiedessero a chi avevo rubato il biglietto e mi spedissero in economy, che mi facessero sorvolare l’oceano su uno sgabellino di quelli basculanti come negli angusti corridoi dei treni. E invece no, credo che se avessi chiesto alla hostess di spazzolarmi i denti lo avrebbe fatto senza batter ciglio.

I love business class.

Definitely.

Se poi il personale non fosse tutto francese e non ti offrisse del cibo francese parlandoti in francese sarebbe un sogno. Giusto per trovarci le poil dans l'oeuf

-Settimana prossima farò da accompagnatrice a una squadra russa che viene a giocare la coppa CEV.
Detto così par poco decoroso.
No worries, Milhouse continua a tenerla stretta nel suo cellophane e non ha nessuna intenzione di fare le scarpe a Ruby (le sue finissime scarpe maculate con tacco 27 zebrato più plateau di una decina di cm, giammai)

Nonnò…ruolo di peso: interprete.

Spero che parlino l’inglese peggio di me, così non ci si capisce ma almeno si ride. Sempre che i russi ridano.

Perché io ne ho conosciuta una di russa, e non c’era proprio niente da ridere.

Specie se le giravano vorticosamente le sue russissime palle.

Che poi visto il mio immenso culo in fatto di broccolamenti, scenderanno dall'aereo 12 baldi giovini alti alti e magri magri, pallidini e dinoccolati, con l’occhio un po’ incavato, il capello biondo cenere un po’ stempiato, e un vago aspetto da primi anni novanta.

In caso contrario, sarò felice di farmi un baffo dell’etica deontologica.

-Cos’è sta puzza di fritto?? Scusate, questo non centra una mazza, ma cos’è quest’olezzo da fritto scadente in ufficio?