Voglio che comprendiate che il senso dell’umorismo, la giocosità, dovrebbe essere una qualità di base. Non prendere le cose troppo sul serio, e la rabbia non nascerà. Potrai semplicemente ridere di tutto quanto. Potrai ridere di te stesso.
giovedì 20 gennaio 2011
happy new yeeeear
Buoni propositi 2011:
--> iniziare la dieta, che è già iniziata, dopo aver mangiato a Natale come un maialetto, ed essermi accorta che tutti, persino i bimbi, a cena non avevano più voglia neanche di una minestrina mentre io avrei potuto tranquillamente ricominciare dall’antipasto, primo secondo contorno dolce e caffè.
A parte un moto schizofrenico nel quale mi sono mangiata a violenti morsi il babbo natale di cioccolato che avevo sulla scrivania, per il resto vado forte.
Davanti a me 8 ore/gg una selezione dei migliori culi del secolo, accuratamente selezionati dalla sottoscritta. Da Melissa Satta a Irina Shayk. In teoria servirebbero a farmi passare la voglia di divorare tutto quello che di commestibile entra nel mio campo visivo. In pratica serviranno solo a farmi sentire una grandissima cacca mentre lo divoro.
Temo.
Yes, we can.
--> essere più buona con chi bontà non merita. Abbattere le barricate di docs e POP con una solenne cerimonia, riunificando così la scrivania est con la scrivania ovest. Con un tronchesino al posto della piccozza. Proposito già fallito in partenza.
No, we can’t.
--> andare alle terme con le mie colleghe. Dividiamo in due questo proposito:
Le terme CON costume: Yes, we can
Le terme SENZA costume: No, we can’t.
Fortuna che si è deciso che la giornata relax sarà dedicata esclusivamente alla parte femminile dell’ufficio. Vedere il mio capo, asciugamanino bianco ai fianchi e gocciolina di sudore sulla fronte sarebbe stato davvero TROPPO.
Anche col costume. Perché senza è un’immagine che mi toglie il sonno. S’cic-s’ciac, s’cic-s’ciac! (suono onomatopeico…rabbrividite pure)
--> Comportarmi da donnina per bene: alla cena aziendale dopo una bottiglia di prosecco ho consegnato le chiavi della macchina alla mia amichetta, mi sono addormentata ancor prima di toccare il cuscino, e sono rimasta a letto borbottando frasi sconnesse mentre lei si alzava il mattino dopo per andare a lavorare. Praticamente, delle due, il vero UOMO.
Yes, we can
--> Imparare a cantare. Per migliorare la performance del prossimo 31.12 in ufficio al momento del karaoke.
Nell’ordine sono state scelte:
Valerio Scanu - Per tutte le volte che (con sentimento e sbagliando tutta la parte tutti nudi in tutti luoghi in tutti laghi)
Piotta – Supercafone (con coreografia e rigoroso cappuccio tamarro)
Donatella Rettore - Il cobra non è un serpente (con candido intermezzo di Polly “ma questa canzone ha un doppio senso?”)
Jalisse - Fiumi di parole (tutta rigorosamente in farsetto)
Alan Sorrenti – Dammi il tuo amore (nota retrò-nostalgica)
Per concludere la formidabile escalation con un duetto Iño-Mil che interpretano con poco talento ma molto trasporto Aleandro Baldi e Francesca Alotta in Non amarmi.
Alla faccia del DJ.
No, we can’t.
--> Ferie ad agosto con Paoletta.
Camper, aria bohemienne, tour italico per (ri)scoprire il nostro meraviglioso stivale.
Giocando a tirarci i sacchetti di ‘monnezza a Napule e baciando l’anello del potere di papa Ratzinger a Roma.
Unico neo. Devo trovare un Ken da mettere nel camper insieme a Felipe. Mission impossible.
Yes, WE MUST.
Iscriviti a:
Post (Atom)